25.01.2013 free
Corte di Cassazione – Penale (quando la critica ai vertici degli enti sanitari non è diffamazione)
Il fatto
L’autore di una missiva inoltrata agli organi superiori di una organizzazione sanitaria è stato dichiarato colpevole del reato di diffamazione nei confronti del segretario e responsabile amministrativo dell’Ente cittadino accusato di scarsa professionalità e di indebite ingerenze in compiti di istituto, per l’effetto l’imputato è stato condannato alla pena di euro 200,00 di multa.
Contro la pronuncia di condanna l’imputato ha proposto ricorso per la cassazione della sentenza.
Il diritto
La Suprema Corte ha osservato che anche a ritenere le espressioni incriminate suscettibili di assumere carattere di offensività in un certo contesto spazio-temporale, nondimeno, nel caso specifico, quelle stesse frasi sono contenute in una missiva di segnalazione-denuncia, che è chiara espressione di legittimo esercizio di critica, posto in essere nel pieno rispetto dei limiti ad esso propri.
Esito del giudizio
Il ricorso proposto dall’autore della missiva è stato accolto e la sentenza di condanna è stata annullata senza rinvio perché il fatto non costituisce reato.
[Avv. Ennio Grassini – www.dirittosanitario.net]
per approfondire clicca qui oppure accedi all'Area Pubblica - Azienda Sanitaria