28.07.2008 free
TRIBUNALE di MONZA – Trattamento chirurgico e mutamento identità sessuale
L'adeguamento dei caratteri sessuali esterni della propria persona, mediante trattamento chirurgico autorizzato dal competente Tribunale, fa nascere il diritto al riconoscimento della propria identità sessuale, mediante rettificazione dell'attribuzione di sesso e conseguente rettificazione del nome.
Sez. IV, sentenza del 05-05-2008
Omissis
Svolgimento del processo
Con ricorso depositato in data 19/12/2008 Sa.El. chiedeva a questo Tribunale di disporre la rettificazione dell'attribuzione di sesso da femminile a maschile, con la conseguente variazione del proprio nome da Sa.El. a Sa.El.Ma.
Deduceva la ricorrente:
- che con sentenza n. 3003/05 di questo Tribunale era stata autorizzata a sottoporsi ad intervento chirurgico per l'adeguamento dei caratteri sessuali alla propria identità maschile, essendo affetta da disturbo dell'identità di genere;
- che in data 29/6/2006 si era sottoposta presso l'Azienda ospedaliera Sant'Orsola-Malpighi, unità operativa di Ginecologia ed ostetricia, Università degli Studi di Bologna ad intervento di mastectomia sottocutanea e rimodellamento della parte toracica ed isteroannessiectomia
bilaterale via laparoscopica come risulta dalla cartella clinica rilasciata dalla struttura ospedaliera;
- che in conseguenza di detto intervento aveva perso irreversibilmente le caratteristiche sessuali femminili.
Il ricorso veniva comunicato all'ufficio del Pubblico Ministero.
Acquisita la documentazione clinica depositata dalla ricorrente, la causa veniva rimessa per la decisione al Collegio senza concessione dei termini ex art. 190 c.p.c., stante l'espressa rinuncia.
Motivi della decisione
Il ricorso appare meritevole di accoglimento.
Dalla documentazione acquisita al processo è, infatti, emerso che la ricorrente si è sottoposto ad intervento di riattribuzione dei caratteri sessuali presso l'Azienda ospedaliera Universitaria di Bologna, previa autorizzazione giudiziale (v. sentenza n. 3003/05 del Tribunale di Monza).
Tale intervento ha comportato la riassegnazione chirurgica dei caratteri sessuali, talché attualmente la ricorrente ha perso irreversibilmente la caratteristiche sessuali femminili e presenta sembianze e caratteristiche proprie del sesso maschile.
Deve, pertanto, concludersi che sono intervenute sulla persona della ricorrente modificazioni definitive dei suoi caratteri sessuali da femminili a maschili, che comportano l'attribuzione di un sesso diverso da quello enunciato nell'atto di nascita, con conseguente rettificazione di tale atto ai sensi dell'art. 2 legge n. 164/1982.
Quanto al nome della ricorrente, lo stesso può essere modificato mediante attribuzione del prescelto nome maschile "El.Ma.".
Le spese processuali debbono essere dichiarate irripetibili.
P.Q.M.
Il Tribunale, pronunziando sulla domanda proposta con ricorso depositato da Sa.El., con l'intervento in giudizio del Pubblico Ministero, così provvede:
1) attribuisce il sesso maschile a Sa.El. nata a (omissis), in considerazione delle accertate definitive modificazioni dei suoi caratteri sessuali;
2) ordina all'Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Roma di rettificare l'atto di nascita in conformità a quanto sopra disposto, con rettificazione anche del nome da indicarsi come "El.Ma.Sa." in luogo di El.Sa. e di compiere tutti i necessari e conseguenti adempimenti;
3) manda alla Cancelleria di trasmettere copia autentica della presente sentenza al predetto Ufficiale dello Stato Civile;
4) dichiara non ripetibili le spese processuali.
Così deciso in Monza il 24 aprile 2008.
Depositata in Cancelleria il 5 maggio 2008.